Fammi sentire la voce della strada:
Quella che mi invita sulle vie del mondo
a conoscere sempre di più i segni del tuo amore:
quella che batte il cammino dei cuori,
quella che conosce il sentiero delle altezze dove Tu abiti
nello splendore della verità
(La strada – Der Weg)
( Klondike )
Fattore Ulisse
Cosa spinge un individuo ad avventurarsi in luoghi sconosciuti, ad affrontare zone della terra inesplorate che incutono paura al solo pensiero? Qual’ è la molla che fa scattare il desiderio di lasciare tutto quanto di sicuro è attorno a noi per vivere un’esperienza ai limiti del possibile, per inseguire un sogno ritenuto irrealizzabile? Un gruppo di scienziati israeliani, alcuni anni fa, ha voluto approfondire l’argomento dedicandosi allo studio di questo fenomeno che vede uomini e donne protagonisti di avventure estreme.
Hanno così scoperto che in alcuni individui è presente una mutazione del Dna che li predispone all’avventura e all’esplorazione, e l’hanno battezzata “fattore Ulisse”. Ecco spiegato scientificamente perché ci sono uomini sedentari e altri invece votati all’avventura .
Ma il viaggio non è solo esplorazione geografica, non è spostarsi fisicamente da un posto all’altro: è anche e soprattutto un percorso interiore, una scoperta continua di se stessi a contatto con le meraviglie che la natura mette a disposizione di chiunque voglia goderne lo spettacolo. Chi ama viaggiare non riesce a fermarsi, ha sempre voglia di partire: è quasi una dipendenza e il ritorno a casa è vissuto come una pausa tra un viaggio e l’altro.
E …. alla fine il continuo viaggio serve per rendere cosciente l’altro che l’umanità è un unico essere dove il colore della pelle è insignificante.
E come diceva Martin Luther King: non giudicare il tuo vicino per il colore della pelle ma per le sue azioni.
Per me il viaggio è la ricerca dell’umanità perduta dell’homo “ sapiens “.
È innanzi tutto guardarsi dentro e prendere coscienza dei propri sbagli.
Ho 25 anni di escursioni in montagna, due brevi viaggi in bicicletta e ho ripetuto per ben 2 volte il cammino di San Francesco da Assisi a Gubbio nell’arco di 6 mesi e dentro di me so che il terzo è lì che mi attende.
Tutti questi miei brevi passi mi hanno rafforzato la convinzione che questo invisibile e stupefacente pianeta, la Terra, non può essere il frutto del caso ma di un essere superiore.
Un corpo celeste che è stato preso sotto il braccio di Dio e quindi Sacro.
Mi chiedo in continuazione: come si può non amare e proteggere questo straordinario pianeta ?
Sono pochi gli esseri umani, ancora oggi, coscienti di ciò e questo mi rattrista ?
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Grazie Roby del tuo commento.
Ti auguriamo “Buon cammino” per il tuo prossimo pellegrinaggio coccolando la madre Terra!
Con un sorriso!
I ragazzi della “piccolAccoglienza Gubbio”
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