La Bibbia, un “manuale” di viaggio.

I cieli narrano la gloria di Dio,

l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.

3Il giorno al giorno ne affida il racconto

e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Sal 19

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Libro da portare con sé e bussola di chi la porta, la Bibbia ha qualcosa di “portabile”. Il suo intreccio ne fa un libro di partenze, e la storia che racconta approda all’istituzione di pellegrinaggi che scandiscono l’esistenza di Israele: i cammini fondatori devono proseguire. Se il suo polo d’attrazione è il luogo santo, Gerusalemme, la Bibbia fa anche del camminare lo “spazio” dell’esperienza di Dio. Il primo pellegrinaggio che i lettori della Bibbia fanno è proprio quello della lettura.

Leggere la Bibbia fino in fondo è diventare pellegrini; diventare pellegrini biblici è accogliere il libro delle Scritture come guida delle nostre strade.

Senz’altro, lo scritto che segue denota una buona frequentazione della Sacra Scrittura.

Io ve la propongo così come l’ho incontrata nel cammino di Santiago.

Preghiera del pellegrino.

Quand’anche avessi percorso tutti i sentieri,
superato montagne e valli da est a ovest,
se non ho scoperto la libertà di essere me stesso,
allora non sono ancora arrivato.

Quand’anche avessi condiviso tutti i miei beni
con persone di altre lingue e culture;
quand’anche avessi per amici dei pellegrini dell’altra parte del mondo
e dormito negli stessi alloggi dei santi e dei principi,
se, domani, non sono capace di perdonare al mio vicino,
allora non sono ancora arrivato.

Quand’anche avessi portato il mio sacco dal primo all’ultimo giorno e sostenuto i pellegrini a corto di forze,
o ceduto il mio letto a qualcuno arrivato dopo di me,
donato la mia borraccia senza alcuna contropartita,
se, di ritorno a casa e al lavoro non sono capace di seminare attorno a me la fratellanza, la felicità, l’unità e la pace,
allora non sono ancora arrivato.

Quand’anche avessi ogni giorno mangiato e bevuto a sazietà,
a disposizione tutte le sere un tetto e una doccia,
ricevuto delle cure per le mie ferite,
se non ho visto in tutto questo l’amore di Dio,
allora non sono ancora arrivato.

Quand’anche avessi visitato tutti i monumenti
e ammirato i più bei tramonti,
imparato a dire buongiorno in tutte le lingue,
gustato l’acqua di tutte le fontane,
se non ho indovinato chi è Colui che, senza nulla attendere in cambio, mi offre tanta bellezza e tanta pace,
allora non sono ancora arrivato.

Se adesso smetto di camminare sulla tua strada,
di proseguire la mia ricerca e di vivere in coerenza con ciò che ho imparato; se, d’ora in avanti, non vedo in ogni persona, amico o nemico, un compagno di strada;
se, ancora oggi, il Dio di Gesù di Nazareth
non è per me il solo Dio della mia vita,
allora non sono ancora arrivato.

[preghiera di Fratello Dino]

2 pensieri su “La Bibbia, un “manuale” di viaggio.

  1. Una semplice e stupenda preghiera.

    Desidero farVi partecipe di un fatto che mi rincuora il cuore tutte le volte che ci penso.
    Quest’anno quando ho iniziato l’ultima ascesa del mio cammino di San Francesco dalla chiesetta di Santa Croce, le campane della Basilica hanno iniziato a suonare.
    In quel istante ho provato una pace indescrivibile.
    Se questo non è un segno di benvenuto ….

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