Sono caduto sulla terra dove tutti soffrono allo stesso modo come per tutti il pianto fu la mia prima voce”.
Sap 7,3
Salmo 121
Gli occhi miei sollevo ai monti :
donde mai mi viene aiuto?
Il mio aiuto vien da Dio,
egli ha fatto cieli e terra.
Non ti lascia il passo incerto,
né mai dorme il tuo custode,
e neppure si assopisce
il custode d’Israele.
Tuo custode è Dio, il Signore,
al tuo fianco è scudo e ombra:
non ti prostri il sole a giorno,
né di notte luna inganni.
Da ogni male ti è riparo,
e difende la tua vita:
se tu parti con te viene,
con te rientra : ora e sempre .
Versione poetica (si può anche cantare su melodia di B. de Marzi) di Padre Turoldo.
Nell’originale ebraico ricorre per sei volte la radice verbale che indica il “custodire” della sentinella che veglia sulla città nella notte. Dio è infatti, dipinto in questa preghiera di fiducia, come la sentinella che mai si assopisce, pronta sempre a diventare scudo del suo fedele nelle oscurità della notte, quando i raggi della luna possono accecare o fare impazzire (come credeva il folklore orientale), oppure ombra nel cammino assolato del giorno. Gli occhi del fedele sono, perciò, protesi ai monti di Gerusalemme (non dimentichiamo che questo è il secondo “salmo delle ascensioni”) dove si erge il Tempio e da dove viene la forza del divino custode. Il Signore, infatti, copre con la sua vigilante protezione il “partire” e il “rientrare” dell’uomo, cioè tutto il percorso della vita, dall’uscita dal grembo materno fino all’ingresso nel grembo della terra (v 8).
Card. G. F. Ravasi
Preghiera
Dio, che ti sei fatto nostro compagno di viaggio, in te solo abbiamo fiducia, perciò andiamo sereni per la strade della vita, gioiosi di essere un segno della tua amorosa presenza pur in questa agitata storia del mondo.

L’ultima attesa
…. 13 Aprile del ’97.
Una domenica ariosa.
Mio padre sta morendo.
Si muove a scatti nel letto,
forse i suoi respiri terminali
altrove sono già le euforiche , gioiosissime
pure contrazioni di chi sta per tornare.
E per un attimo in chi assiste
passa un sottile senso d’invidia.
Mario Santagostini
Dobbiamo soffermarci e pensare al nostro prossimo e tendere la mano ai bisognosi. Alzo gli occhi al cielo ” Signore ti ringrazio.
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Dobbiamo soffermarci e pensare al prossimo. Signore ti ringrazio
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