[Gesù] se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e infermità.
(Lc 8,1 – 2 )
Bello pensare alle donne che accompagnavano Gesù, restandogli vicino fino alla fine. C’erano sotto la croce, hanno assistito alla sua morte e sono state loro le prime annunciatrici del Risorto. Non sappiamo molto di loro, ma è bello immaginarle molto diverse per carattere, stato sociale e morale. Eppure tutte hanno lasciato la loro quotidianità per condividere le giornate insieme con Gesù, perché hanno incontrato il suo amore gratuito e liberante.
Credo,
sì io credo che un giorno,
il tuo giorno, o mio Dio
avanzerò verso te con i miei passi titubanti,
con tutte le mie lacrime nel palmo della mano,
e questo cuore meraviglioso
che Tu ci hai donato, questo cuore troppo grande per noi, perché è fatto per te…
Un giorno io verrò,
e tu leggerai sul mio viso tutto lo sconforto, tutte le lotte, tutti gli scacchi dei
cammini della libertà.
E vedrai tutto il mio peccato.
Ma io so, mio Dio, che non è grave il peccato, quando si è alla tua presenza.
Poiché è davanti agli uomini che si è umiliati.
Ma davanti a te è meraviglioso essere così poveri, perché si è tanto amati!
Un giorno, il tuo giorno, mio Dio, io verrò verso di te.
E nella autentica esplosione della mia risurrezione,
saprò allora che la tenerezza, sei tu, che la mia libertà sei ancora Tu.
Verrò verso di te, mio Dio, e tu mi donerai il tuo volto.
Verrò verso di te con il mio sogno più folle:
portarti il mondo fra le braccia.
Verrò verso di te, e griderò a piena voce tutta la verità della vita sulla terra.
Ti griderò il mio grido, che viene dal profondo dei secoli:
“Padre! Ho tentato di essere un uomo, e sono tuo figlio”.
J. Leclercq